Il link di
questo blog, definitivamente intitolato “Le
strade dell’Irpinia in Vespa”, è: https://viaggioirpinoinvespa.blogspot.com/
Le strade dell’Irpinia in Vespa
Tre giorni di un viaggio in Vespa per solidarietà
domenica 29 marzo 2015
martedì 24 marzo 2015
Viaggio irpino in Vespa
Questo Blog ruota attorno alla pubblicazione del libro “Viaggio irpino in Vespa”, di Flaviano Oliviero: è, e vuole solamente essere, un aiuto in più, un buon appoggio per far conoscere il più possibile l’avvenimento. Affinché non si tirino frettolose considerazioni, va subito detto che l’impaginazione grafica qui presente è del tutto autonoma e non ha nulla a che fare con quella del libro. Anche perché si tratta di due formati diversi: il libro vero, cartaceo, è un cm 15x21, mentre questo è un “A4”. Per di più le due diverse impaginazioni nascono, per l’appunto, da esigenze diverse con inclusi sia il numero di pagine sia il tipo di formato: nel cartaceo sono 84, mentre sul Web scendono a 35… cosa normale a causa della differenza di formato. Se per un libro su carta può andare benissimo un formato piccolo, diventa controproducente fare altrettanto con la visione su internet. Del resto ciò che va bene sul Web non è detto che possa andar bene sulla stampa e idem il contrario. In realtà, la riproduzione su rete vuole essere semplicemente un attestato di simpatia per un libricino che, seppur nato senza grosse pretese, è un atto d’amore per un’esperienza di solidarietà verso la gente dell’Irpinia. È un qualcosa in più, non un antagonista, una variante di un punto di riferimento che è già solidamente presente. È uno stimolo a ripetersi, che però viaggia di pari passo con il libro cartaceo in vendita nell’edicola “Il Chiosco” a Grottaminarda in via Alcide De Gasperi 25 (ci sono indicazioni specifiche a parte, ben visibili), al prezzo di 12,50 euro.
Questo Blog ruota attorno alla pubblicazione del libro “Viaggio irpino in Vespa”, di Flaviano Oliviero: è, e vuole solamente essere, un aiuto in più, un buon appoggio per far conoscere il più possibile l’avvenimento. Affinché non si tirino frettolose considerazioni, va subito detto che l’impaginazione grafica qui presente è del tutto autonoma e non ha nulla a che fare con quella del libro. Anche perché si tratta di due formati diversi: il libro vero, cartaceo, è un cm 15x21, mentre questo è un “A4”. Per di più le due diverse impaginazioni nascono, per l’appunto, da esigenze diverse con inclusi sia il numero di pagine sia il tipo di formato: nel cartaceo sono 84, mentre sul Web scendono a 35… cosa normale a causa della differenza di formato. Se per un libro su carta può andare benissimo un formato piccolo, diventa controproducente fare altrettanto con la visione su internet. Del resto ciò che va bene sul Web non è detto che possa andar bene sulla stampa e idem il contrario. In realtà, la riproduzione su rete vuole essere semplicemente un attestato di simpatia per un libricino che, seppur nato senza grosse pretese, è un atto d’amore per un’esperienza di solidarietà verso la gente dell’Irpinia. È un qualcosa in più, non un antagonista, una variante di un punto di riferimento che è già solidamente presente. È uno stimolo a ripetersi, che però viaggia di pari passo con il libro cartaceo in vendita nell’edicola “Il Chiosco” a Grottaminarda in via Alcide De Gasperi 25 (ci sono indicazioni specifiche a parte, ben visibili), al prezzo di 12,50 euro.
Tornando sul discorso grafico, forse è curioso sapere che
l’impaginazione che spicca su questo Blog è stata fatta da Marika Moreschi (ex
grafica editoriale e moglie di Giorgio Càeran, ossia lo stesso che, sempre su
questo libro, ha scritto la prefazione).
Detto ciò,
parliamo di questo progetto. È stata l’idea di sei ragazzi che hanno in comune
un forte senso di appartenenza alla propria terra. Partiti da un concept tanto semplice, quanto efficace:
“IRPINIA, TI VOGLIO BENE”. Si sono quindi
ritrovati a immaginare qualcosa della provincia di Avellino che, con i suoi 118
comuni, è la seconda in Campania per estensione (2.792 kmq); un dato che se da
un lato può sembrare limitante in realtà rappresenta una grande ricchezza
grazie ai numerosi scenari che si aprono all’orizzonte: dalle valli del
capoluogo alle colline dell’Appennino, dal Partenio fino ai Picentini.
Un
viaggio. Un solo viaggio lungo tre giorni, attraverso l’intero territorio
provinciale, con l’obiettivo di accorciare le distanze non solo geografiche, ma
soprattutto sociali. Una simpatica trovata goliardica si è trasforma così in
un’iniziativa collettiva di solidarietà. Tutto ciò è stato alimentato dal “Pino Irpino”, che non è un semplice tour ma un progetto culturale e sociale
grazie al quale una carovana di ragazzi ha percorso in un tempo assai ridotto
tutti i comuni della Provincia di Avellino in sole sessanta ore. Flaviano
Oliviero si è aggiunto a questa carovana, viaggiando assieme ai sei ragazzi…
solo che lui, e solo lui, era su una vecchia Vespa trentennale: una “.
La
carovana si è fermata nella piazza di ogni singolo paese incontrando persone,
ascoltando storie e raccogliendo, tappa dopo tappa, scorci d’Irpinia che alla
fine del viaggio sono stati uniti da un sottile filo rosso.
Che cosa
accomuna tutte le tappe? In ogni singolo comune è stata raccolta una
decorazione natalizia che ha rappresentato il comune di passaggio e invece la
comunità, secondo le proprie possibilità, alla carovana ha consegnato dei doni.
L’8
dicembre 2014, dopo tre giorni di viaggio, il ritorno dei viaggiatori nel Capoluogo è stata l’occasione per una grande festa. Le decorazioni
provenienti dai 118 comuni sono andate, infatti, ad abbellire l’albero della
città di Avellino prima che sia stato acceso per la prima volta nella stagione.
I doni raccolti, invece, sono stati consegnati all’associazione “Don Tonino
Bello” e a “Irpinia Altruisti”, che hanno badato a distribuirli nel periodo
prenatalizio alle famiglie meno fortunate della provincia. Ogni pacco dei
regali per grandi e bambini è stato segnalato se era per maschio o femmina, e
l’età cui erano rivolti.
Un giro, dunque, sulle orme della solidarietà… e con i tempi che
corrono, non molto fortunati su questo aspetto, è davvero apprezzabile l’intera
storia. Sperando che non rimanga isolata, ma si ripeta nel tempo… come scrive
Giorgio Càeran nella parte finale della prefazione.
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